LA SIGLA ORIGINALE DE "LA MIA SECONDA MADRE" - SOLA (TESTO E TRADUZIONE)



In Italia arrivò con la sigla di Drupi "E se fosse" ma è la sigla originale ad essere azzeccatissima alla trama della telenovela per lo più cantata dalla protagonista stessa, Maria Sorté.

Inoltre il video della sigla anticipava attraverso scene molto crude la trama della storia. Inizia infatti con le foto incorniciate dei due matrimoni destinati a finire: quello di Diana e quello di Gianluca. I vetri delle due cornici si spaccano improvvisamente e allo stesso tempo si vede la piccola Arianna, figlia di Gianluca e orfana di madre, urlare "Mamma!" e correre incontro alla donna che le sta rubando l'affetto del padre, Viviana, un'avventuriera interessata solo ai soldi dell'uomo. Quando Arianna raggiunge la donna quest'ultima sparisce e diventa un manichino che va a simboleggiare la freddezza della donna e la mancanza che soffre Arianna. Subito dopo Arianna chiama il padre e lo ritrova a baciare Diana, che sarà poi ufficialmente la sua "seconda madre". Una sigla piena di simboli con un testo che racconta la vita di Diana: una donna piena d'amore ma sola, vincente nel lavoro ma eternamente sconfitta nelle sue relazioni.




E ora godetevi il testo e la traduzione personalmente trascritti da me per voi lettrici e lettori del blog!


SOLA - MARIA SORTÉ



Y se van los años 
Y se va la vida 
Y sigo perdida por los laberintos de la soledad 
Rodeada de todo y llena de nada 
Me desvisto y lloro 
Frente a los espejos de la realidad 
Es que no me resigno a dormir otra noche sola 
Con deseos corriendo por mi piel como inmensas olas 
Inventando tu cuerpo en la pared pesa en el teléfono 
Empatada de ganas de amar 
Y solo el silencio me abraza 
Y sigo sola
Y otra vez mañana 
Voy a levantarme 
Y otra vez serenan 
A todas mis penas las maquillaré
Y saldré a la calle 
Con una sonrisa 
Pero sé que un dia qualquiera del mundo me derrumbaré

RIT.



***TRADUZIONE***


E gli anni passano 
E la vita va avanti 
E sono ancora persa nei labirinti della solitudine 
Circondata da tutto e piena di niente 
Mi spoglio e piango davanti agli specchi della realtà 


È che non mi rassegno a dormire un'altra notte da sola
Con i desideri che mi attraversano la pelle come onde immense
Immaginando il tuo corpo sul muro, soffrendo al telefono 
Legata al desiderio di amare 
E solo il silenzio mi abbraccia e sono ancora sola 


E ancora domani vado ad alzarmi 
E di nuovo tutto sereno
Nasconderò tutti i miei dolori 
E uscirò in strada con un sorriso 
Ma so che prima o poi un giorno crollerò

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